Saint-Exupéry fatica a convincere gli editori della fiaba. "Gli ho dimostrato che hanno torto: i bambini accettano tutto ciò che è naturale. Nessun bambino si sentirà sconvolto dalla partenza del piccolo principe". Certo, tutta la storia è venata di malinconia. Il piccolo principe, benché sereno, non sorride mai. Come potrebbe? Il suo "papà" è un profugo nel mezzo di un terribile conflitto mondiale e l'intera umanità è avvolta in un'angoscia straziante. L'ometto, in compenso, affronta con coraggio la sorte. Bisogna sacrificarsi per restare fedeli all'amore di cui si è responsabili. L'amore del pianeta che ha lasciato e della rosa rimasta lassù da sola, nel caso del protagonista della favola; l'amore della patria aggredita dal nemico e della moglie lontana, nel caso di Saint-Exupéry.